Natale a Napoli… i presepi di San Gregorio Armeno

Da secoli questa via è meta di turisti, sia per le bancarelle, sia per l’atmosfera che si vive nel periodo natalizio. Ma come si è sviluppata la tradizione dei presepi?
San Gregorio Armeno è una delle strade più antiche di Napoli. Prima si chiamava San Liguoro e serviva a collegare due dei tre decumani della città. Nel periodo romano vi fu costruito un tempio dedicato a Cerere (divinità della fertilità). A lei si donavano statuette in terracotta come buon auspicio per la raccolta. Sulle rovine del tempio il vescovo San Nostriano fece costruire delle terme per i poveri e solo dopo fu edificata una chiesa. Nell’VIII secolo furono portate alcune monache di Santa Patrizia con le reliquie di San Gregorio, patriarca dell’Armenia. Da qui deriva il nome della via. Tra il Seicento e il Settecento si sviluppò la tradizione del presepe napoletano. Gli artigiani esponevano le loro creazioni lungo la via, per devozione a San Gregorio e a Santa Patrizia.

E’ giusto ricordare che prima i presepi si allestivano solo nelle chiese. A partire dal Seicento gli aristocratici napoletani iniziarono a realizzare, su commissione, rappresentazioni della Natività. Era per loro un motivo di vanto. Coinvolsero, in questo, i migliori artisti ed artigiani. Fu così che il presepe si trasformò in qualcosa sempre di più artistico. Diverse strade del centro storico si trasformavano in vere e proprie esposizioni dei vari artisti e San Gregorio Armeno divenne il luogo simbolo del presepe napoletano.
Oggi, più di ieri, nel mondo il presepe ha un solo nome: San Gregorio Armeno a Napoli.

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