Avere a tavola un piatto di maccheroni con salsa di pomodoro degno della cucina napoletana è una prelibatezza. Si narra che il re Ferdinando li mangiasse con le mani. E’ una vera tradizione popolare.
Matilde Serao nelle “leggende napoletane” ne descrive la nascita. Nel 1220, mentre a Napoli governava l’imperatore Federico II, in una palazzina malfamata viveva Clico, un mago. Passava le notti a lavorare e lo si poteva intravedere dalla finestra con le mani piene di liquido rosso, mentre rimestava erbe in un calderone. Si pensava a qualcosa di demoniaco. Tutti, però, lo temevano perchè era colto. Clico era di buona famiglia e in passato aveva goduto della vita. Quando le finanze cominciarono ad esaurirsi, decise di fare qualcosa da lasciare per sempre. Studiò ricette antiche fino a che non creò un piatto unico: i maccheroni a pomodoro. Voleva tenere nascosta la ricetta! Ma una certa Iovanella Di Canzio, sua vicina, molto pettegola, si impossessò della ricetta.
I maccheroni finirono sulla tavola di Ferdinando che impazzì per la prelibatezza del piatto. Fece chiamare la donna che aveva dato la ricetta. Questa disse che l’aveva avuta in sogno… e divenne molto ricca. Clico non sapeva nulla di ciò. Quando lo scoprì rimase così male che decise di scomparire. Soltanto in punto di morte Iovanella confessò. Da allora si racconta che di notte, passando fuori la palazzina, si sente Clico che taglia, Iovanella che cuoce e il diavolo che tiene acceso il fuoco.
Insomma i maccheroni napoletani hanno una storia e… fanno storia.
2022-01-12
Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.