Una varietà di detti accompagna il susseguirsi dei giorni nella nostra città. Abbiamo sicuramente ascoltato: “tien ‘e recchie ‘e pullican”.
Io stesso ho usato spesso questa locuzione. Sembra che questo modo di dire derivi, secondo alcuni, dal comportamento del pellicano, che ha un udito molto sviluppato. Riesce a percepire, infatti, da lontano il pigolio dei figli. Altri fanno risalire l’origine addirittura all’epoca romana e riguarderebbe i pubblicani, gli esattori delle tasse. Questi erano sempre con l’orecchio teso per impicciarsi dei fatti altrui. Volevano scoprire i contribuenti che evadevano le tasse. Il detto, allora, avrebbe un’origine quasi legale: afferrare chi non pagava le tasse!
Che pensare dunque? Tra l’impiccione e il pubblicano, entrambi interessati ai fatti altrui, c’è poco da scegliere. Intanto ci vorrebbero più pubblicani da mettere nei luoghi giusti. E con le loro orecchie ” ‘e pullican” sicuramente arriverebbero laddove nessuno riuscirebbe ad arrivare.
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