Le origini dello scartellato

‘O Scartellato così chiamato nel dialetto napoletano non è altro che il gobbo.

 E’ simbolo di buona sorte già dal Medioevo, poiché si credeva che chi avesse una gobba pronunciata fosse stato sfiorato dalla mano di Dio. Di conseguenza, chiunque portasse tale menomazione non l’avvertiva come un pesante fardello ma come simbolo di fortuna: i gobbi erano in tal senso dei prescelti e non era raro che i passanti li toccassero per assicurarsi un po’ di felicità per il futuro, pertanto è visto come l’antagonista dello iettatore.

Nella Smorfia napoletana ‘o scartellato corrisponde al numero 57, mentre nella realtà partenopea è un singolare amuleto fatto di plastica, di corallo o di altro materiale ancora, ed è usato solitamente come il tipico“ curniciello” (corno) rosso napoletano. Raffigurato con un cilindro nero in testa, con una giacca nera, papillon rosso, camicia bianca e infine le sue gambe hanno proprio la forma del “curniciello” rosso. Nel 1932, fu realizzato anche un film sulla figura di questo personaggio popolare, trattasi del primo film sonoro di Raffaele Viviani, per la regia di Alessandro

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