‘O strummolo: un gioco conosciuto a Napoli

Anch’io ho giocato con ‘o strummolo. Era un passatempo che amavo e che divertiva negli anni Settanta i ragazzi come me. Era una trottola artigianale.

Forse l’origine del nome deriva dal greco “strobilos”, un mulinello, un oggetto che rotava. Gioco, in realtà, nato in Messico, composto da un fuso di legno con scalanature, culminante in un chiodo di metallo. Si avvolgeva con un cordicino, seguendo la circonferenza, fino all’estremità e si lanciava. Così prendeva a girare. Vinceva chi era in grado di farlo girare di più. Nel nostro linguaggio nacquero alcune espressioni.
‘O spav è curt e ‘o strummolo è a tiriteppola” (lo spago è corto e lo strummolo sbanda da tutte le parti). Per dire che molte cose non funzionano.
Verimm si è ‘o strummolo o a funicella“. Per dire cerchiamo di capire cosa non va.
Par nu strummolo“. Vuole significare sembri uno “strunz” (omofonia).
Oggi tanti strummoli sono in giro e non sanno di esserlo, li riconosci da lontano: girano a vuoto. E a Napoli, purtroppo, ne abbiamo tanti.

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