
Borgo Santa Lucia
Ogni visitatore che giunge a Napoli non può fare a meno di allungarsi verso il largo Santa Lucia, arrivato sul lungomare rimane rapito dalla bellezza del mare che si presenta dinanzi ai propri occhi.

A volte deve farsi spazio tra i tanti turisti, per riuscire ad affacciarsi ma poi viene ricompensato per lo sforzo dalla vista spettacolare sul golfo.
Ci sono tanti locali tipici napoletani nella zona che attirano un agglomerato di folla che beve e mangia sul lungomare, come sfondo c’è l’imponente Castel dell’Ovo.
E’ importante quando ci si trova in un luogo che senti storico ricordare le origini e Santa Lucia ha tanta storia alle sue spalle.
Il borgo si allunga fin sull’isolotto di Megaride, includendo, come detto, il Borgo Marinari, il Castel dell’Ovo e un tratto di via Chiatamone e via Partenope; dall’altro lato invece ingloba il Molosiglio e le pendici del Monte Echia ( con il Pallonetto di Santa Lucia) sviluppandosi fin quasi Monte di Dio.
Il tutto all’interno del quartiere San Ferdinando.
Ripercorrendo la storia di questo borgo si scoprono tante cose interessanti sulla città di Napoli.
Grazie ad un’opera di riqualifica all’epoca dei Borbone divenne un borgo di pescatori e commercianti.
E quello che era stato inizialmente un luogo rozzo e povero divenne lentamente addirittura un luogo elitario che attirava turisti, principi e nobili.
Nel 1895 avvenne un risanamento che comprese la famosa colmata a mare che ridusse via Partenope e via Santa Lucia a una strada interna ma tutto questo non ridusse il fascino del borgo che anzi addirittura attrasse diversi costruttori di alberghi ancora famosi al giorno d’oggi.
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