Questo quartiere vicino a Scampia purtroppo nutre una fama negativa. E’ sufficiente pensare alla presenza della criminalità organizzata e allo spaccio di droga per non addentrarsi in questo territorio. Eppure Secondigliano non è una periferia dissestata, nata per essere uno spazio-dormitorio … ha una storia molto antica!
La denominazione deriva, forse, da una crasi di “Secondo miglio”, cioè a due miglia dal centro di Napoli. Altri storici propendono che abbia origini dalla famiglia romana Secondii o dal fatto che si trovi a ridosso dei Colli Secondili. Notizie del VII secolo a.C. dicono che Secondigliano fu per secoli un casale di Napoli.
Nel 1805 Lorenzo Giustiniani nel “Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli” così riporta: “Casale regio della città di Napoli, da cui vista tre miglia circa, situato in pianura, di buon aria, ma molto umida al tramonto del sole. La più antica notizia che abbiamo di questo nostro casale è del 19 ottobre del VII secolo, sotto l’imperatore Alessio …”. In altri diplomi all’epoca di Carlo II chiamasi Secundilljanum, … . Ma con l’imperatore Federico II non la troviamo elencata tra i casali della città. Dopo l’Unità d’Italia divenne un Comune autonomo, ma nel 1926, sotto il regime fascista, divenne quartiere della nostra città. La chiesa dei SS. Cosmo e Damiano è la principale del quartiere, ancora molto dedito all’agricoltura. Alla fine del secolo scorso c’è stata una trasformazione che le ha dato la fisionomia attuale.
Chi vive in questo territorio è cittadino legato ad una storia millenaria di grande dignità nonostante le problematiche che oggi vi si ritrovano.
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