Napoli nel mondo è allegria, mare, sole, bellezza, Vesuvio, Pulcinella e tante altre leggende, insieme alla musica e a luoghi incantati. Ma è anche una città che svela e che nasconde, ricordiamo il Cristo velato, che ancora oggi interroga critici ed artisti. Nell’esoterismo e nel misticismo trova linfa vitale la leggenda della “janara”. I partenopei ne sentono parlare frequentemente ancora oggi, ma chi, per sua sfortuna non vive da queste parti, difficilmente ne sentirà parlare. La “janara” è una creatura che scuote il sonno e che fa parte della storia cittadina; è una figura mistica molto antica appartenente alla parte più antica e profana della città. Vive nelle credenze popolari, legate alle superstizioni ed è avvistata anche nei nostri giorni. A Napoli molti affermano, anzi giurano, di averne riconosciuta la sagoma nel buio della notte, per cui non hanno più sogni tranquilli.
Ma come nasce questa credenza? La leggenda dice che questo spirito troverebbe incarnazione nel corpo di una donna realmente esistita, una sacerdotessa deceduta in “illis temporibus”, il cui nome era Diana, divenuta poi “janara” per darle un’accezione negativa. Era diventata sacerdotessa per mascherare la sua natura di strega. La storia sembra che si ripeta ai nostri tempi: quante suore ed ecclesistici malefici! Aveva l’abitudine di entrare nelle case per spiare i bambini che dormivano, poiché era tormentata dal desiderio di non essere mamma. La leggenda narra anche che sottraesse cavalli dalle case, che ritornavano poi nei loro luoghi abituali con una criniera intrecciata e questo manifestava il passaggio della strega. Oggi, invece, la sua presenza si avverte con una pressione sul ventre; altre volte la sua presenza lascia in disordine le cose e provoca una sensezione di soffocamento in chi la guarda.
Quanto è grande Napoli, quanto è misteriosa la nostra Napoli: ancora oggi fantasia, mito, leggenda, credenze e realtà si fondono in questa città, che rivela la sua anima magica. Noi ci auguriamo che la presenza della “janara” non venga meno, anzi si materializzi nelle stanze dove si gioca il destino della nostra città e generi in tutti una gran voglia di amarla.
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