Nell’immaginario mondo incantato napoletano “o curniciell” è un amuleto magico di tutto valore. Lo troviamo ovunque, poiché è ritenuto un portafortuna … è tuosto, vacante, stuorto e cu’a punta. E’ rigido, cavo, storto e a punta perché in tal modo allontana il malocchio. Chi ti vuole bene ed intende augurarti prosperità, te lo regala … tu non devi acquistarlo! Inoltre deve essere realizzato a mano in modo che la positività di chi lo crea passi al portatore. Napoli riesce ad essere un laboratorio di benessere, basta toccarlo e sembra che questa creativa energia venga trapassata, se non inoculata nel “curniciello”. Deve essere rosso … come la passione per la vita di una città che ti prende e più non ti abbandona. Questo oggetto è storico, basta pensare che nell’antichità le corna degli animali erano simbolo di forza fisica, portatrici di buona sorte. Una convinzione, questa, che trapassa il tempo ed arriva in epoca romana, dove assume valenza simbolica, vista la sua somiglianza con l’elemento fallico, che rappresenta virilità e fertilità. Ed allora diviene anche strumento in grado di favorire la prosperità degli uomini e delle donne.
Nel Medioevo, tempo di innovazione e non di oscurantismo, come alcuni storici affermano, il “curniciello” partenopeo si concretizza come oggetto di buon augurio … e Napoli comincia a produrlo in materiale magico. Si sceglie, allora, il corallo perché ritenuto capace di scacciare il malocchio anche dalle donne gravide e inoltre deve essere rosso, come il sangue ed il fuoco, simboli di potenza e vita. Un successo sempre in crescendo … lo si trova infatti nelle tasche dei ricchi e dei poveri, in bella evidenza nei negozi e poi c’è chi lo strofina prima di giocare a lotto “malattia incurabile dei napoletani” (Matilde Serao). Chi viene a Napoli lo trova ovunque e lo acquista, talvolta è legato con lo “scartellato” (gobbo), che è ritenuto di buon augurio perché toccato da Dio. Che dire? “O curniciello” unisce cultura e religione, un sincretismo tipicamente presente a Napoli, fra molteplici contraddizioni. Ma si sa che da noi la contraddizione è linfa vitale, modalità di vita, che sorprende oltre l’immaginario. Ed ancora una volta possiamo dire che siamo un passo avanti … sappiamo che nella coincidenza degli opposti vi è il fondamento dell’esperienza umana. E noi napoletani ne siamo testimoni con un mondo che vive prima dentro di noi e poi nella realtà. Alla fine … fatevi regalare e regalate il “curniciello”, non si sa mai, prevenire è meglio che morire!

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